Boom

Quando abbiamo cominciato a ragionare su “Terre Emerse” non avevamo un’idea chiara su che oggetto fare.

Le prime bozze, ragionando anche sulla natura del materiale, giravano intorno ad uno o più oggetti che non creassero scarto durante le varie lavorazioni, per arrivare alla forma finita.

Qualche giorno prima della chiusura della call, è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina e ci è venuto spontaneo pensare a qualcosa che focalizzasse l’attenzione su una questione che ci coinvolge tutti.

Volevamo esprimerci su una realtà che oggigiorno non dovrebbe esistere più: la guerra.

Da questa riflessione nasce Boom, un vaso a forma di bomba.

Il nome deriva dalla voce onomatopeica che riproduce il suono di un esplosione, Boom, un oggetto viscerale capace di creare un cortocircuito in chi lo osserva e generare riflessioni.

Il concept nasce da un accostamento di immagini, il vaso e l’ordigno, tremendamente simili nella silhouette così come tremendamente diversi nella funzione, il primo chiamato a conservare o far nascere la vita, l’altro a distruggerla.

Così l’ordigno diventa vaso e la sua forma distruttiva si trasforma in forma vitale.

C’è un forte legame anche con il materiale, i gusci “esplosi” si ricompongono per creare qualcosa di nuovo.

Il vaso viene ricavato dalla metà della “forma 0” così da avere due vasi identici ma con due colorazioni diverse: il nero Vesuvio e il bianco Fiano. Due tonalità che da sempre rappresentano gli opposti, il bene e il male, la pace e la guerra, l’amore e l’odio, il buio e la luce, la morte e la vita.

Keep Life

foto: Giorgio Di Cesare